16 ottobre 1943. Le famiglie della Comunità Ebraica di Roma ricevono questo avviso:
1.035 persone (donne, uomini e bambini ebrei), vengono rastrellate e segregate in attesa di essere deportate.
Il "viaggio" annunciato dal volantino iniziò i 18 ottobre su un treno di 18 vagoni piombati, in cui i prigionieri viaggiarono murati, orribilmente stipati senz'acqua né cibo, ininterrottamente, fino al 23 ottobre, quando giunsero ad Auschwitz.
Dopo la selezione 149 uomini e 47 donne finirono nelle baracche e ai lavori forzati; tutti i restanti (839 persone) nelle camere a gas.
Ma come hanno potuto avvenire cose così atroci, con la complicità dell'intera società itaiana? Quando ci facciamo queste domande corre un brivido lungo la schiena e ci diciamo che no, oggi certe cose non potrebbero più accadere. Eppure. Gli annunci verso questa deriva, allora, si susseguirono a lungo, sorretti da una propaganda che ricorda i toni del leghismo di oggi; ed ecco che un giorno il tuo compagno di banco, il vicino - gli amici di sempre sono nemici. Gente da sterminare.
Il 18 settembre del 1938, in visita a Trieste, Benito Mussolini legge per la prima volta le leggi razziali. L'11 novembre il Corriere le annuncia ufficialmente:
"Gli Ebrei non appartengono alla razza italiana. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l'occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all'infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani". Nel 1940 gli ebrei sono ormai "pericolosi" per definizione, gente da sorvegliare e schedare:
Il razzismo, azione culturale benefica per la società, un valore:
Qualcosa di cui ci si vanta come di un pedigree di virtù e di onore...
L'odio verso il diverso - il prezioso nemico comune contro cui compattarsi, dimenticando la miseria e le guerre verso cui la politica dominante ci trascina - alimentato da una propaganda rivoltante e capillare: nei comizi, a scuola, sui giornali.
Nel giorno in cui i leghisti organizzano a Milano una orribile kermesse fascista e razzista, camuffata da "grande giornata contro l'immigrazione clandestina", forse non è inutile ricordare come nasce la barbarie. E collegare i fili, fino a iniziative leghiste come tentare di proibire il Diario di Anna Frank nelle scuole:
L'odio verso il diverso - il prezioso nemico comune contro cui compattarsi, dimenticando la miseria e le guerre verso cui la politica dominante ci trascina - alimentato da una propaganda rivoltante e capillare: nei comizi, a scuola, sui giornali.
Nel giorno in cui i leghisti organizzano a Milano una orribile kermesse fascista e razzista, camuffata da "grande giornata contro l'immigrazione clandestina", forse non è inutile ricordare come nasce la barbarie. E collegare i fili, fino a iniziative leghiste come tentare di proibire il Diario di Anna Frank nelle scuole:
Per tenere viva la memoria, vi suggeriamo anche la pagina fb Le tante storie della Shoah italiana.
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