lunedì 8 aprile 2013

Barbara Collevecchio: il PD che oscura le donne

Facciamo le congratulazioni a Ignazio Marino, per la sua vittoria alle primarie per la candidatura a sindaco di Roma. 
Senza tacere, però, sui malumori che ha suscitato il minor spazio che, secondo diverse fonti, anche questa volta è stato dato alle candidate donne. Su questo riportiamo quanto scrive Barbara Collevecchio:
Violenza non è solo uno schiaffo. Tutti i giorni le donne, che sono le maggiori penalizzate nella ricerca di lavoro, vengono ricattate dai compagni o ex compagni con l’arma della potenza economica.
Per una donna non riuscire a diventare autosufficiente è un danno enorme: l’insicurezza diventa maggiore, psicologicamente e materialmente diventi dipendente e una persona che dipende non può esercitare la sua libertà di pensiero. Ci sono molti uomini che approfittano di questa precarietà femminile per violentarle nell’anima, tenendole legate grazie al potere del danaro, soprattutto se ci sono figli di mezzo. Quando si parla di politica al femminile non ci si riferisce a slogan: la donna vive un’emergenza!
Per questo rimango indignata quando vedo che un partito che si dice democratico continua a fare i suoi giochi di potere estromettendo e oscurando le donne. Donne capaci com’è la Puppato, ignorata durante le primarie. Il Pd a livello nazionale finge di essere cambiato per trovare simpatie nel Movimento 5 stelle? Il dubbio sorge quando ti accorgi che alle primarie a Roma, città importante che farebbe da traino a livello nazionale, ancora si oscurano donne come Patrizia Prestipino.
Non voglio neppure scendere nel merito: dico solo che a tutti gli effetti il Pd sta portando avanti nomi di uomini che hanno già dato, invece di giocare sulla freschezza di volti nuovi, da sempre impegnati nel sociale. Un sindaco donna in una città dura come Roma, ricca di sperequazioni, sarebbe una bellissima novità, come quella della Boldrini presidentessa della Camera. Gli italiani si sono espressi punendo il Pd delle vecchie logiche ma evidentemente pacchetti di voti, vecchie amicizie e nomi noti contano di più di un vero rinnovamento. Nel Movimento 5 stelle chiunque può avere la stessa visibilità, il Pd pensa che questo non sia importante?
Basta con queste logiche vecchie e stantie di partito. Su Roma stiamo vedendo il riproporsi di quel Pd già punito alle urne. Poi non lamentatevi se i 5 stelle - e non solo loro, non si fidano più.
Barbara Collevecchio, 3 aprile 2013

Nessun commento:

Posta un commento