domenica 17 novembre 2013

Uno sguardo più ampio ma necessario

Vi propongo qui un mio contributo sull'importanza della rete per constrastare la violenza verso i minori e le donne (già portato ad un convegno tenuto lo scorso 3 Luglio).
Scriveva Hannah Arendt: Coloro che detengono il potere e sentono che sfugge loro di mano, si tratti di governi o di governati, hanno sempre trovato difficile resistere alla tentazione di sostituirlo con la violenza
Importanti e numerosi  economisti ed economiste studiosi e ricercatori riconosciuti universalmente e qualcuno anche con Premio Nobel hanno contribuito con approcci diversi a dimostrare che le vecchie teorie economiche sono di fatto responsabili delle attuali profonde disuguaglianze sociali che riguardano la maggior parte delle persone nel mondo. Infatti  la concentrazione della ricchezza è di pochissimi. Le donne  ed i minori sono sicuramente tra  coloro che vivendo in condizione di vulnerabilità sociale ed economica pagano il prezzo più alto di questa diseguaglianza e una delle ragioni principali per cui non sono tutelati e sono possibili  bersaglio di abusi e di violenze.
Antonella Panetta

L'Associazione Nazionale DoMus Tagesmutter

Le motivazioni di fondo per le quali nasce l’Associazione Nazionale come DoMus sono profondamente legate a 3 aspetti:
•    la libertà di scelta da parte delle donne , delle famiglie e delle pubbliche autorità di decidere in quale modo e con quale spesa allargare le opportunità di offerta di servizi qualitativi rivolti ai bambini .
•   il riconoscimento di un mutamento profondo nelle attività lavorative dei genitori di bambini piccoli che hanno gravi difficoltà nella loro organizzazione di vita lavorativa e privata ,con una offerta molto limitata negli orari da parte dei pochi servizi tradizionali esistenti .
•     la necessità di investire in termini di formazione e di innalzamento delle competenze nelle professioni di aiuto e di educazione ,riconoscendo una importante funzione alle competenze acquisite informalmente dalle donne e provvedendo ad una certificazione delle stesse attraverso percorsi mirati e realizzati attraverso il contributo di anni di ricerca e di esperienze concrete.
•    Riteniamo inoltre le imprese sociali e il terzo settore i soggetti che possono integrare lo sforzo pubblico e compiere un'opera pionieristica nella creazione di nuovi servizi e di nuovi mercati per i cittadini e per le amministrazioni pubbliche.
La nostra maggiore preoccupazione è quella di sostenere processi di emersione del lavoro nero che nei lavori di cura e di educazione è esorbitante e che è indirettamente favorito da distorsioni e da legislazioni inadeguate e assolutamente irrigidite in modelli di riferimento che non corrispondono alle esigenze contemporanee . L’attività lavorativa della tagesmutter che secondo il nostro modello si realizza all’interno di una realtà del non profit è basata su una libera scelta sia rispetto alla professione attraverso una formazione specifica, sia rispetto agli orari e al numero dei bambini che decide di accogliere.

Per nessun motivo la tagesmutter potrà avere da parte dell’organizzazione di cui fa parte ordini di servizio o altre misure che possono ascrivere questa tipologia di lavoro a lavoro dipendente.
L’appartenenza al mondo dell’economia sociale e ai suoi valori è per l’associazione una scelta precisa, riteniamo infatti che tale forma di impresa sia quella che maggiormente possa rappresentare  ad applicare pienamente la raccomandazione della Commissione del 2008 sull'Inclusione attiva –, integrando i suoi tre pilastri: un aiuto sufficiente al reddito, mercati del lavoro in grado di favorire l'inserimento e i servizi di assistenza; a stabilire quadri di riferimento giuridici in grado di garantire un accesso a servizi sociali efficaci, di qualità e abbordabili nel rispetto della regolamentazione dell'UE.
La governance delle imprese sociali per norma sono democraticamente elette dalle socie e spetta a loro la distribuzione delle risorse che entrano attraverso servizi resi sia privatamente sia con contributi pubblici . Altri modelli sono sicuramente possibili e noi non abbiamo interesse alcuno a contrastarli , possiamo nel caso dovessimo fare un confronto nel merito analizzarli alla luce dei parametri chiaramente esplicitati.
La necessità di normare anche attraverso un contratto il lavoro delle tagesmutter che aderiscono a questo modello è stato molto impegnativo e il risultato è scaturito da una esperienza di lavoro che deriva da oltre dieci anni di sperimentazione concreta del modello che laddove ha avuto un sostegno pubblico nell’abbattimento della quota ha dimostrato una sostenibilità ottimale.
Poiché sia sul piano dei processi formativi e di ricerca pedagogica e educativa, sia sul piano dell’organizzazione del lavoro noi non abbiamo il limite dell’autoreferenzialità abbiamo la necessaria apertura mentale per confrontarci con altri soggetti che con il medesimo impegno e con la medesima passione si vogliano confrontare su questi temi.
Per chi volesse approfondire vi aspettiamo sul sito.                      
Antonella Panetta

Antonella Panetta

Mi presento: mi chiamo Antonella Panetta e da oggi entro anch'io, con piacere, a far parte delle autrici di politica femminile. 
Ho  53  anni, un figlio maschio di 26 anni e una femmina di 24. I miei studi sono stati in sociologia, sono assistente sociale con specializzazione biennale in mediazione familiare. Professionalmente sono imprenditrice nel sociale, consulente formazione e progettazione, e coordinamento progetti complessi per la creazione d’impresa, nei settori formazione, pari opportunità, progettazione sociale, fondi strutturali europei, ricerca opportunità per creazione imprese femminili.
Dal 1985 aderisco alla Cooperativa Sociale “Prassi e Ricerca”, che si occupa di progettazione e gestione di servizi sociali ed educativi; in qualità di vicepresidente, mi sono occupata di progettazione e coordinamento; dal 2007 (divenuta Presidente  della stessa), ho partecipto a diversi progetti (tra i quali “Legacoop Esteri”; “Empowerment economico donne rurali palestinesi” finanziato dalla Commissione Europea, con l’obiettivo di promuovere la partecipazione attiva delle donne alla crescita e sviluppo dell’economia palestinese; “Women on board of local development” finanziato nell’ambito del Programma Quadro della Comunità Europea per le Pari Opportunità). Ho partecipato molto attivamente alla vita associativa all’interno della Lega delle cooperative e sono stata per oltre 10 anni nel Comitato per l’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Roma, organizzando convegni, progetti, iniziative e viaggi di scambio con altri Comitati Europei e con altre reti e Network di donne sia Nazionali sia Europei. Nel 2010 ho fatto parte della rete Enterprise Europe Networkin qualità di  vice Ambasciatrice Regione Lazio per il progetto WAI. 
Attualmente sono Mentor nel progetto Business Entrepreneurship Women in Network - Be-Win. Il Progetto, coordinato da Unioncamere Toscana, con l’obiettivo di promuovere l’imprenditoria femminile attraverso la costituzione e lo sviluppo, nelle 16 regioni coinvolte (Abruzzo, Calabria, Campagna, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto), di una "Rete italiana di imprenditrici", per il trasferimento di conoscenze ed esperienze da 32 donne di successo ("Mentors"), che hanno maturato lunghe e significative esperienze nel campo imprenditoriale, a 64 esordienti ("Mentees"). Sono inoltre Presidente dell’Associazione Nazionale Domus che si occupa di progettare servizi innovativi per la prima infanzia, rappresentando una rete di molte realtà del no profit.  
E naturalmente, nell'ambito della più classica cittadinanza attiva, mi interesso di ciò che avviene nel mondo e nella politica. I temi collegati a queste esperienze sono dunque quelli sui quali cercherò di portare un contributo anche in questa sede.
Antonella Panetta