sabato 27 giugno 2015

Una Terra, una famiglia umana: a Roma il 28 giugno in difesa del clima

Domenica 28 giugno, alle 9,00 da Piazza Farnese fino a Piazza San Pietro. 
Anche Greenpeace e Avaaz si uniranno alla marcia per il clima promossa da GreenFaith e Conservation Foundation su proposta di OurVoices (Campagna interreligiosa contro i cambiamenti climatici), e organizzata da Focsiv (Volontari cristiani nel mondo). Ambientalisti e comunità delle più diverse ispirazioni religiose (cattolica, protestante, ebraica, i giovani legati alla Moschea di Roma e l'Unione buddista), gruppi della società civile, organizzazioni di volontariato, sindacati, associazioni degli agricoltori, marceranno insieme verso Piazza San Pietro in risposta all'Enciclica “Laudato si’”: per ringraziare Papa Francesco per aver agito, e per chiedere impegni più seri ai governi in vista della prossima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà a Parigi in dicembre. 
Perché i nostri politici restano sordi. E invece urgono “accordi intergovernativi che servono a ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili, in modo da non arrivare a questo famoso riscaldamento del pianeta di due gradi [a cui siamo già ampiamente arrivati, ndr] e, contemporaneamente, la creazione di un fondo verde per rispondere ai drammi di popolazioni del Sud del mondo, che già oggi vivono l’impatto nella loro vita, nel loro quotidiano, dei cambiamenti climatici. Le periferie del mondo subiscono, prima e ancor più dei Paesi economicamente ricchi, le conseguenze dei disastri ambientali: i poveri [e più di tutti le donne, e con loro i bambini, ndr], benché siano quelli che inquinano di meno, sono coloro che vivono sulla loro pelle con maggiore forza l’impatto di questi cambiamenti” (Attilio Ascani di Focsiv)).
Un tema a noi stracarissimo; il tema per eccellenza - per ragioni altrove mille volte sviscerate e per cui invitiamo, anche ora, tutte e tutti a esserci e ad agire.
Ricordando, per l'ennesima volta: guerra, distruzione ambientale, persecuzione delle donne, razzismi  sono tutti nomi diversi per dire la stessa cosa. Ecco perché per la giustizia, la pace e la sostenibilità serve un solido asse fra gli attivismi.

venerdì 12 giugno 2015

Diversi e insieme, anche grazie alla lunga strada dell'Aied

Fu l'Aied, negli anni Settanta, a raccogliere il lavoro che tante femministe stavano appassionatamente sperimentando dal basso, e a dare vita alla prima rete di consultori che diedero sostegno allora alle donne e a tanti adolescenti alle prese con la rivoluzione sessuale. Quella che condusse alle inaudite innovazioni di rendere legali i contraccettivi (prima il preservativo, poi la pillola), e giunse infine a consentire il divorzio e la libertà di scelta e di interruzione di gravidanza.
Consultori che poi, benché fra mille difficoltà, continuarono il loro percorso nei successivi decenni. A latere, costanti campagne per elevare la coscienza di sé, e dunque la prevenzione e la qualità delle relazioni. Anche quest'anno si fa il punto, con il convegno Diversieinsieme: per parlare di sessualità, prevenzione, relazioni. Il 13 giugno h. 9,30 al Grand Hotel Minerva, nella omonima piazza accanto al Pantheon, adolescenti, operatori, psicologi, genitori e insegnanti riuniti, discuteranno dei progetti realizzati grazie alle iniziative già realizzate dall'Aied Roma nei due anni scorsi.  Dopo #NoViolenza#Donne (2013), e #Giovani#Liberidiamare (2014), il tema di quest'anno è #Diversieinsieme: promosso con l'intento di valorizzare le diversità di genere e di combattere le idee preconcette che rendono rigide le identità sessuali e alimentano il sessismo. 

In palio un premio di 10.000 €, che verrà assegnato domani a uno dei cinque progetti selezionati sul nuovo tema.



mercoledì 6 maggio 2015

Basta con la vergogna del vitalizio ai parlamentari condannati, a spese di chi la pensione la vede sempre più lontana

Giovedi 7 maggio 2015: Libera e Gruppo Abele invitano a ritrovarsi alle 13.30 a Roma, davanti a Montecitorio: per un sit in senza bandiere in contemporanea al voto che i parlamentari sono chiamati a dare per l’abolizione del vitalizio agli ex parlamentari condannati per mafia e corruzione.
Mezzo milione di firme sono state presentate ai presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso per dire basta ai vitalizi ai condannati.




Ci vediamo lì per essere sicuri che tutto vada come chiediamo da tempo. E che finalmente rispondano.

domenica 8 marzo 2015

Prende le mosse dalla Regione Lazio la certificazione dei "Comuni alla pari"

Il Lazio non ha solo la Giunta più al femminile d’Italia (con 6 donne assessore, in ruoli chiave, su 10 totali) è anche la prima regione italiana che inaugura l'iniziativa dei ‘Comuni alla pari’, certificante la presenza e l'attuazione di politiche per le pari opportunità. 
Si tratta di una certificazione di qualità, rilasciata dalla Regione ai Comuni e ad altri enti locali, qualora questi ultimi e garantiscano la presenza delle donne per rispettare la rappresentanza di genere, e realizzino azioni positive per favorire la parità tra i sessi. 
Il riconoscimento, con il quale viene conferita una targa da esporre nelle sedi comunali, prevede una maggiorazione di punteggio nei bandi della Regione Lazio: un sistema premiante, fino al 10% del punteggio totale, che fa la differenza ai fini della graduatoria di un bando. La Regione ha emesso una delibera che indica ai comuni gli obiettivi da rispettare ed ha istituito l’Osservatorio regionale delle Pari Opportunità per la valutazione dei titoli. Nelle valutazioni per rilasciare l’attestazione saranno presi in considerazione diversi indicatori: dalla presenza femminile nei ruoli apicali dell’Ente al rispetto di quote di genere nelle società controllate. Dalla delega alle Pari Opportunità alla costituzione del CUG (Comitato Unico di Garanzia), fino alla valutazione delle attività per educare al rispetto delle differenze di genere, alla promozione di politiche di conciliazione tra vita lavorativa e familiare, alla presenza sportelli donna sul territorio, all’accesso ai servizi educativi, ai servizi integrativi e sperimentali per l’infanzia e l’adolescenza, dagli asili nido alle ludoteche e al consolidamento di attività imprenditoriali al femminile.
Il Presidente della Regione, Nicola Zingaretti ha dichiarato: "siamo orgogliosi della certificazione 'Comuni alla Pari', perché porta avanti la nostra strategia di rafforzamento e valorizzazione della presenza delle donne nella società e nelle istituzioni. Grazie al sistema premiante nei bandi aumenteremo concretamente la presenza delle donne nelle amministrazioni del Lazio. Siamo in prima fila, ogni giorno, per fare del Lazio una regione 'amica delle donne': abbiamo investito 2,5 milioni di euro sul sostegno all’imprenditoria femminile con il programma 'Donna Forza 8', raddoppiato i fondi per i centri Antiviolenza, rilanciato l’azione di prevenzione medica per le donne e dei consultori pubblici, oltre ad aver approvato la più innovativa legge in Italia contro la violenza sulle donne”.

giovedì 5 febbraio 2015

Mutilazioni genitali femminili: un fenomeno orrendo e ancora molto diffuso

Il 6 febbraio è la giornata internazionale contro le mutilazioni genitali femminili: una delle peggiori persecuzioni contro le donne scaturita dalla inesausta inventiva dei torturatori del genere femminile. La sofferenza che causa è immensa, le conseguenze in termini di dolore, infezioni, malattie, rischi di morte di parto irreversibili e pesantissime. Ma tant'è. Cosa non si farebbe! pur di mantenere schiava quella parte di umanità che umanità non deve essere, ma proprietà.
E così questo fenomeno orrendo, anziché regredire, benché sia quasi ovunque "vietato" è ancora molto diffuso su tutto il pianeta: con il diffondersi dell'immigrazione, e il fallimento delle politiche di integrazione, riguarda ampiamente ormai anche l'Europa. Un convegno a Roma fa il punto. Secondo l'Oms sono oltre 100 milioni le donne e le bambine mutilate nel mondo - ma secondo altre stime sono anche molte di più - e sempre nuove donne e bambine vengono colpite, in ragione di 3 milioni all'anno. La verità è che nel mondo, ogni 11 secondi questo efferatissimo crimine si abbatte su una nuova vittima:



Dati precisi sulla diffusione delle mutilazioni genitali femminili nei paesi europei non ce ne sono ma per fortuna si inizia a parlarne. La Convenzione di Istanbul è il primo trattato a riconoscere l'esistenza delle MGF in Europa e la necessità di affrontare il fenomeno in modo sistematico. Le mutilazioni sessuali sono un gravissimo crimine, che viola nel modo più cruento il basilare diritto all'integrità fisica di donne e ragazze, e le segna per sempre. È quindi fondamentale che la comunità internazionale, i governi e la società civile si mobilitino seriamente per debellare questa atroce forma di violenza di genere, a partire dallo sviluppare strategie di prevenzione, culturali e legali. Come? Come???
Per cominciare, qualche suggerimento Waris Dirie - mutilata da piccola e oggi fra le principali attiviste contro le MGF al mondo - lo avrebbe:

Lei, ex-bimba mutilata in Somali,a  e poi fuggita, ex-modella, fondatrice dell'associazione Desert Flower, autrice del libro "Desert flower" (poi divenuto un film), è oggi fra le principali attiviste contro le MGF al mondo.



Di cosa sia possibile fare si parla oggi anche a Roma, con Pia Locatell (coordinatrice del Gruppo di lavoro parlamentare “Salute sessuale e diritti delle donne”), Maria Grazia Panunzi (presidente AIDOS – Associazione italiana donne per lo sviluppo), Clara Caldera (resp. AIDOS progetti sulle MGF, Vicepresidente Network europeo END fgm), e Elly Schlein (europarlamentare, Commissione Sviluppo). 
Neanche un uomo: peccato.
L'incontro vuole essere l'occasione per parlare della Convezione in relazione alle MGF, informare delle azioni di altri paesi europei nella lotta contro il fenomeno e discutere le azioni del nostro paese.
“Le mutilazioni genitali femminili in Europa: la Convenzione di Istanbul per contrastare il fenomeno”; Sala stampa della Camera dei Deputati, Via della Missione 4, Roma. 6 febbraio 2015, ore 11.30. Per l’accesso alla sala stampa della Camera è necessario confermare la presenza alla mail locatelli_p@camera.it 

mercoledì 7 gennaio 2015

#JesuisCharlie Anche Roma in piazza contro il terrorismo islamista

Oggi, 8 gennaio 2014, h. 18, davanti alla sede dell’Ambasciata di Francia in Piazza Farnese:
fiaccolata di solidarietà e protesta, vicine e vicini alle vittime dell’atroce attentato terroristico a Charlie Hebdo, in difesa della libertà di espressione in Europa e nel mondo. 

Tra i primi promotori: Federazione Nazionale Stampa Italiana (Fnsi), Ordine nazionale dei giornalisti, Se Non Ora Quando, Articolo 21, Acli, Arci, European Alternatives, Libera informazione, Ossigeno, Associazione Stampa Romana, Ordine Giornalisti Lazio.