venerdì 23 maggio 2014

Permettetemi di motivare qui la mia dichiarazione di voto

Di Giulia Rodano
Permettetemi di motivare qui la mia dichiarazione di voto. Perché credo che anche questa volta si debba e si possa votare. Io voterò “L’altra Europa con Tsipras”.
Mi è anche venuta la tentazione di non andare a votare in queste elezioni. Nessuna delle proposte in campo, in particolare quella del PD di Renzi e quella del Movimento 5Stelle mi sembrano convincenti.
Si vota per il Parlamento europeo per la prima volta da quando è esplosa la crisi economica e le decisioni europee sono diventate così importanti per la nostra vita. Eppure in realtà nessuna delle grandi forze politiche ne parla. Pd e Movimento 5Stelle sembrano più impegnati ad andare a una sorta di resa dei conti, su chi potrà dominare il futuro del Paese.
Ma oggi la posta in gioco è un’altra. Ed è un’altra soprattutto per noi donne.
Anni di politiche di austerità hanno peggiorato la vita delle donne, la hanno resa più faticosa e insicura.
Hanno allungato a dismisura e improvvisamente l’età della pensione, ma non hanno reso più facile lavorare né tenere insieme lavoro e maternità.
Le nostre figlie hanno di fronte un cammino fatto di precarietà e incertezza,  n cui sono stati messi in discussione conquiste e diritti per cui abbiamo combattuto e che ritenevamo ormai acquisiti. Basta pensare che ancora abbiamo a che fare con lo scandalo delle dimissioni in bianco. Una conquista del 1971, il non essere licenziate per maternità è diventato incerta, messa in discussione, contestata.
Persino la legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza è stata messa a rischio dal combinato disposto della crescita esponenziale dell’obiezione di coscienza (nella mia regione arriva al 90%) e dei tagli alla sanità e in tanti posti non si riesce più ad applicarla.
Queste sono le conseguenze delle politiche di austerità, promosse, sostenute e applicate da tutti i governi europei.
E queste politiche non hanno risolto la crisi, hanno solo creato povertà e ingiustizia. E di questa ingiustizia anche tante donne sono rimaste vittime.
Queste politiche vanno cambiate. Il problema non sta né nell’Unione Europea, né nell’euro. Il problema sta nelle politiche che si fanno. È l’austerità che va cancellata, non l’Unione Europea.
Per questo ho deciso di votare e sostenere “L’altra Europa con Tsipras” .
Questa è l’unica lista e Tsipras è l’unico leader europeo che vuole cambiare le politiche che hanno peggiorato in questi anni la nostra vita. La Sinistra europea sarà l’unico movimento che si batterà per un reddito minimo europeo che permetta alle giovani donne di combattere la precarietà e di avere l’opportunità di progettare il proprio futuro, che cercherà di tassare le rendite e le transazioni finanziarie e sostenere un piano di investimenti per dare lavoro ai giovani, che cercherà il modo per togliere dalle nostre spalle il fardello del debito provocato dalle banche e dagli speculatori e pagato in questi anni con i soldi di tutti noi.

Non a caso nella lista “Un'altra Europa per Tsipras” ci sono tante donne candidate, la metà. E' solo un inizio. Ma bisogna pur cominciare una buona volta.

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