Sono Flavia Leuci e mi candido per contribuire con Zingaretti a voltare pagina nel Lazio: per costruire una regione libera.
Perché è di una Regione Libera che abbiamo bisogno. Libera dalla corruzione, dagli sprechi e dagli inciuci di potere che i cittadini, anche economicamente, hanno pagato sulla loro pelle. Una Regione solida e efficiente, lontana dagli imbrogli e dalle caste, dove si lavora per migliorare la qualità della vita e i servizi ai cittadini.
Una Regione Libera dai rifiuti. Ci siamo riusciti in Provincia di Roma, dove ho fatto il consigliere, e si può fare nel Lazio. Serve una strategia che riduca i rifiuti, aumenti progressivamente, con il porta a porta, la raccolta differenziata. Bisogna riutilizzare i rifiuti per produrre materia prima ed energia. Il rifiuto così diventa risorsa e può costare meno sulle bollette che pagano i cittadini.
Una Regione Libera dal cemento. Una Regione che sappia dire No a nuove speculazioni edilizie, al consumo mercantile del suolo, al piano casa della Polverini e allo stesso tempo promuova la riqualificazione del territorio e del patrimonio immobiliare pubblico e privato puntando sulla sostenibilità degli interventi e sulle rinnovabili.
Una Regione che valorizzi le sue ricchezze naturali, rilanciando ruoli e funzioni delle aree protette. Una Regione che punti sulle sue bellezze: culturali, storiche, ambientali, territoriali. Un bene comune che tutto il mondo ci invidia e che, difendendolo e valorizzandolo, diventa perno essenziale di uno sviluppo di qualità. E’ in questo modo che si aiutano il turismo e l’agricoltura.
Una Regione che punta sul lavoro e che sia libera dalla disoccupazione. La Regione ha gli strumenti e i fondi per sostenere le imprese che puntano all’innovazione e alla qualità.
Una Regione libera dalle auto. In cui i treni funzionano, si integrano con gli altri mezzi di trasporto, aiutano i pendolari e non sono l’incubo da superare ogni giorno. Una Regione in cui le merci vengono trasportate tutte su ferro, una Regione in cui le imprese non devono pagare anche la tassa della mancanza di infrastrutture.
Una Regione dove la sanità è libera e pubblica. Abbattere i tempi di attesa per le prestazioni, creare una rete di ospedali funzionale alle esigenze del territorio, investire sull’assistenza territoriale per evitare di intasare i pronto soccorso. Assicurare a tutti i cittadini un’assistenza di qualità, a Roma e nelle Province. No ai tagli indiscriminati della Polverini, sì a controlli sulla qualità delle prestazioni, riduzione del numero delle Asl, nomine trasparenti per dirigenti e primari.
Infine una Regione Libera dai pregiudizi. Una Regione in cui si prende atto che non esiste più solo “la famiglia”, ma esistono “le famiglie”. Parità di diritti, dunque, fra coppie sposate e coppie di fatto. Parità concreta, intanto, nell’accesso ai fondi regionali.
Una Regione dove la parità fra uomo e donna non è uno slogan, ma una pratica quotidiana, a partire dai dirigenti delle società pubbliche. Una Regione dove gli immigrati non sono respinti, ma sono semplicemente cittadini.
Una Regione Libera dai rifiuti. Ci siamo riusciti in Provincia di Roma, dove ho fatto il consigliere, e si può fare nel Lazio. Serve una strategia che riduca i rifiuti, aumenti progressivamente, con il porta a porta, la raccolta differenziata. Bisogna riutilizzare i rifiuti per produrre materia prima ed energia. Il rifiuto così diventa risorsa e può costare meno sulle bollette che pagano i cittadini.
Una Regione Libera dal cemento. Una Regione che sappia dire No a nuove speculazioni edilizie, al consumo mercantile del suolo, al piano casa della Polverini e allo stesso tempo promuova la riqualificazione del territorio e del patrimonio immobiliare pubblico e privato puntando sulla sostenibilità degli interventi e sulle rinnovabili.
Una Regione che valorizzi le sue ricchezze naturali, rilanciando ruoli e funzioni delle aree protette. Una Regione che punti sulle sue bellezze: culturali, storiche, ambientali, territoriali. Un bene comune che tutto il mondo ci invidia e che, difendendolo e valorizzandolo, diventa perno essenziale di uno sviluppo di qualità. E’ in questo modo che si aiutano il turismo e l’agricoltura.
Una Regione che punta sul lavoro e che sia libera dalla disoccupazione. La Regione ha gli strumenti e i fondi per sostenere le imprese che puntano all’innovazione e alla qualità.
Una Regione libera dalle auto. In cui i treni funzionano, si integrano con gli altri mezzi di trasporto, aiutano i pendolari e non sono l’incubo da superare ogni giorno. Una Regione in cui le merci vengono trasportate tutte su ferro, una Regione in cui le imprese non devono pagare anche la tassa della mancanza di infrastrutture.
Una Regione dove la sanità è libera e pubblica. Abbattere i tempi di attesa per le prestazioni, creare una rete di ospedali funzionale alle esigenze del territorio, investire sull’assistenza territoriale per evitare di intasare i pronto soccorso. Assicurare a tutti i cittadini un’assistenza di qualità, a Roma e nelle Province. No ai tagli indiscriminati della Polverini, sì a controlli sulla qualità delle prestazioni, riduzione del numero delle Asl, nomine trasparenti per dirigenti e primari.
Infine una Regione Libera dai pregiudizi. Una Regione in cui si prende atto che non esiste più solo “la famiglia”, ma esistono “le famiglie”. Parità di diritti, dunque, fra coppie sposate e coppie di fatto. Parità concreta, intanto, nell’accesso ai fondi regionali.
Una Regione dove la parità fra uomo e donna non è uno slogan, ma una pratica quotidiana, a partire dai dirigenti delle società pubbliche. Una Regione dove gli immigrati non sono respinti, ma sono semplicemente cittadini.
Questo non è il libro dei sogni ma una visione del nostro futuro, diverso per noi e per i nostri figli. Per tutto questo, insieme al Pd e a Zingaretti, mi impegnerò e mi batterò. Lo farò insieme a tutti voi.
Chi sono
Sono nata a Roma nel ’55, sono sposata con Enzo e ho una figlia, Laura. Da sempre schierata a sinistra, il mio impegno in prima persona nasce negli anni ’80, con la battaglia per l’apertura dei consultori e la mia partecipazione negli organismi collegiali della scuola, aperti per la prima volta a genitori e studenti con i decreti delegati del ’74.
Un impegno che nasce dal basso ed è proseguito con la mia elezione come consigliere della X Circoscrizione di Roma nel 1985. In Circoscrizione, dove sono stata rieletta nel 1989, mi sono occupata di scuola, cultura, sport, lavori pubblici e urbanistica.
Nel 2003 sono stata eletta in Provincia, con Enrico Gasbarra. Qui ho continuato ad occuparmi di questi temi e sono stata nominata presidente del comitato Pari opportunità. Nel 2008 sono stata rieletta con Nicola Zingaretti.
In questo periodo, dal 2006 al 2008, sono stata anche assessore ai Lavori pubblici del X Municipio.
All’impegno nelle istituzioni ha sempre affiancato il lavoro nel partito, dal PCI, ai DS alla fondazione del Partito Democratico. Ho guidato la sezione Anagnina Tuscolana dei DS dal 1992 al 2004, attualmente faccio parte della direzione romana del PD, partito di cui sono stata vicepresidente regionale dal 2009 al 2011. Ho fatto parte anche della prima assemblea nazionale del PD, eletta alle primarie del 2007.
Diritti, lavoro, ambiente, riqualificazione della città e in particolar modo della periferia, parità vera e non formale fra uomini e donne. Questi sono i temi su cui mi sono sempre impegnata e su cui continuerò a lavorare, insieme a voi, anche alla Regione Lazio.
Grazie a tutte per questo bello spazio!!!!
Grazie a tutte per questo bello spazio!!!!
Vi aspetto, per conoscerci meglio, non solo sul mio sito, ma anche sulla mia pagina facebook. Se volete scrivermi, cercatemi qui: mail: comitatoleuci@gmail.com • twitter: @flavialeuci #conflavia
Gentile signora Leuci grazie per la sua esauriente presentazione. Speriamo che anche le altre candidate del Pd e di tutti gli altri schieramenti facciano lo stesso. Il rapporto tra le donne, candidate ed elettrici, è fondamentale per rinnovare la politica, i partiti e le istituzioni.
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